6.16. - Numero dei poli di una rete
Il numero dei poli di una rete coincide col numero di grandezze che è necessario conoscere per determinare in modo univoco l'energia immagazzinata negli elementi reattivi; esso non può pertanto essere superiore al numero di tali elementi. Come è del tutto intuitivo, il numero dei poli risulta inferiore al numero degli elementi reattivi quando elementi reattivi dello stesso tipo sono in serie oppure in parallelo fra loro; infatti, nota l'energia immagazzinata in uno di essi, è nota anche l'energia immagazzinata negli altri elementi.
Ad esempio, nell'ipotesi che il circuito di figura a sia alimentato da un generatore di tensione, quando si annulla il generatore indipendente i due condensatori risultano tra loro in parallelo; pertanto la rete ha un solo polo. Se invece lo stesso circuito viene alimentato da un generatore di corrente, annullando la sorgente si ottengono due circuiti distinti, ciascuno costituito da un resistore e da un condensatore in parallelo fra di loro, e i poli risultano due.
Per i circuiti di figura b e c in entrambi i casi si hanno due poli. Meno semplice è il caso di figura d; se la sorgente è un generatore di corrente si hanno tre poli; se di tensione il circuito risulta costituito da tre celle RC disposte a triangolo. Per il principio di Kirchhoff relativo alle maglie, nota la tensione ai capi di due condensatori è nota anche la tensione ai capi del terzo condensatore; pertanto il numero di elementi reattivi per i quali deve essere definita l'energia immagazzinata risulta pari a due ed è, quindi, inferiore a quello degli elementi reattivi presenti nel circuito.