1.3. - Convertitore V/I con carico collegato a massa

1.3.1. - Convertitore V/I invertente

Perché tale circuito risulti un convertitore V/I, la corrente IL nel carico deve dipendere dalla tensione di ingresso Vi ed essere indipendente dal carico stesso.

Per dimostrare ciò si parte dall'equipotenzialità degli ingressi e dalla relazione delle correnti al nodo N

               (1.3.1.1)

Alla tensione V- contribuiscono due cause: Vi e VO.

Applicando il principio di sovrapposizione degli effetti, si ottiene:

.                         (1.3.1.2)

Per le correnti I3 e I4 , si ha:

.

Sostituendo nella (1.3.1.1), si ha:

.                     (1.3.1.3)

Per esprimere IL in funzione di Vi, dalla (1.3.1.2) si ricava VO

,

e si sostituisce nella (1.3.1.3):

.

La corrente IL dipenderà da Vi se, essendo V- = V+, i coefficienti di V+ e V- sono uguali, cioè risulti:

.

                 (1.3.1.4)

Se viene realizzata tale condizione, per IL si ha:

,

essendo

.

Quindi, una volta fissato il valore di R4, e di conseguenza verificata la condizione (1.3.1.4), la corrente nel carico è funzione solo della tensione di ingresso Vi.

Il segno meno indica che:

se Vi > 0 la corrente IL ha verso opposto a quello di figura;

se Vi < 0 la corrente IL ha il verso di figura.

Per tale motivo il circuito si definisce invertente.

La tensione massima che si può avere sul carico RL è tanto più alta quanto più è elevata la Vi e quanto più piccola è la relazione

.

Per motivi di stabilità questa relazione non deve risultare inferiore a 0,1 né superiore a 10.

Se si utilizza un amplificatore operazionale con ingresso JFET si può fissare per R4 un valore superiore a 10MO, potendosi ottenere valori di IL dell'ordine di 10nA, con buone condizioni di stabilità Al contrario, nel caso di amplificatore operazionale con ingresso BJT è prudente limitare il valore di R4 a 100KO.

Il massimo valore di IL è limitato a qualche mA, a causa dell'autoprotezione che limita la corrente di uscita degli amplificatori operazionali integrati.

Unico difetto di questa disposizione circuitale è che richiede resistenze di alta precisione o comunque selezionate, perché uno scostamento anche lieve dalla condizione (1.3.1.4) degrada pesantemente le caratteristiche del convertitore. Per limitare i danni è importante che la resistenza di carico sia di valore contenuto.

Altro circuito convertitore V/I invertente è il seguente.

Lo studio del circuito è analogo al precedente.

Alla tensione V- contribuiscono due cause: Vi e VO.

Applicando il principio di sovrapposizione degli effetti, si ottiene:

IL dipenderà solo da Vi se

.

In tali condizioni

.

Anche in questo caso la bontà del convertitore dipende essenzialmente dalla precisione dei resistori e per piccoli valori di RL.

 

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