7.2. - Progetto di un generatore di tensione di riferimento duale di ±5V e alimentazione duale
Dati: VO1 = - VO2 = 5V ; VCC = ±12V .
Come diodo zener utilizzeremo lo stesso del circuito precedente:
½W VZ = 6,2V .
Imponendo una corrente IZ di 7mA, sappiamo già che la tensione ai capi del diodo zener sarà di 6V. Assumeremo, quindi,
VZ = 6V e IZ = 7mA .
Calcolo di RP, R1 e R2:
Fissato il valore di I1 a 1mA, essendo il pin 2 una massa virtuale e non assorbendo (praticamente) corrente il pin 5, si ha:
.
Essendo il primo amplificatore operazionale in configurazione di inseguitore, per ottenere 5V in uscita, sul suo ingresso non invertente (pin 5) dovrà esserci una tensione di 5V.
Posto RP = 1KO e R2 = 4.7KO, della tensione VZ = 6V applicata alla serie (RP/2) + R1 + R2, 1V deve ripartirsi sulla serie (RP/2) + R1 .
Applicando la regola di partizione si ha:
per il quale utilizzeremo il valore commerciale di 470O.
Calcolo di R3:
Il secondo amplificatore operazionale è in configurazione invertente e deve avere guadagno unitario (dovendo avere in uscita una tensione di -5V con una tensione di ingresso di +5V), per cui:
.
7.2.1. - Risultati sperimentali
Montato il circuito, dopo pochi secondi di funzionamento lo zener ha iniziato a funzionare male. La tensione ai suoi capi è scesa a 4.2V.
Si è proceduto alla sua sostituzione, ottenendo le seguenti misure:
resistenza RP non inserita: VO1MAX = 5.6V ;
resistenza RP tutta inserita: VO1MIN = 4.7V ;
caduta di tensione ai capi dello zener: VZ = 6.15V .
Si è tarato il trimmer RP fino ad ottenere sull'uscita VO1 +5V, con una precisione relativa alla seconda cifra del multimetro (5.00V, multimetro di quattro cifre, l'incertezza è sui millesimi).
Abbiamo, quindi, misurato VO2 che è risultato di -5V con la stessa precisione di VO1.
Non è stato necessario apportare alcuna modifica al circuito.