1.3. - Amplificatore differenziale
Si definisce amplificatore differenziale un amplificatore con due ingressi e una uscita avente guadagni, riferiti a ciascun ingresso, uguali in modulo e di fase opposta.
In figura è rappresentato un tipico amplificatore differenziale con due ingressi e una uscita.
Supponendo la rete lineare, si può scrivere
dove è il guadagno
riferito all'ingresso 1 con l'ingresso 2 cortocircuitato;
dove è il guadagno
riferito all'ingresso 2 con l'ingresso 1 cortocircuitato;
Il segno meno indica uno sfasamento di 180°.
Supponendo A1 = A2 , si ha:
La tensione di uscita diventa così proporzionale alla differenza dei due segnali di ingresso.
Si definisce guadagno dell'amplificatore differenziale il rapporto tra il segnale di uscita e la differenza tra i due segnali in ingresso:
Nell'ipotesi precedente risulta Ad = A1 = A2.
In realtà, però, i due segnali V1 e V2 non vengono amplificati allo stesso modo risultando in genere A1 ¹ A2; cioè anche se i due segnali all'ingresso sono uguali l'uscita è diversa da zero. Ciò può essere evidenziato pensando i due segnali all'ingresso come somma di due segnali.
Per il principio di sovrapposizione degli effetti, pensando applicato agli ingressi un generatore per volta, si ha:
dove
Sostituendo, si ottiene:
Indicando con il
guadagno della differenza dei due segnali
(guadagno differenziale);
e con il guadagno
della semisomma dei due segnali
(guadagno di modo comune);
si ha:
Quindi, se A1 ¹ A2, viene amplificata non solo la differenza tra i due segnali di ingresso, ma anche la loro semisomma.
Poiché un amplificatore differenziale è tanto migliore quanto più A1 è prossimo ad A2, ovvero quanto più Ad è maggiore di Ac, conviene esprimere la qualità di questo amplificatore col rapporto:
chiamato rapporto di reiezione di modo comune. Esso da una misura dell'attitudine del differenziale a dare uscita nulla con segnali uguali all'ingresso.
Il termine rapporto di reiezione di modo comune deriva dal fatto che il CMRR è il parametro che caratterizza l'attitudine dell'amplificatore differenziale alla reiezione di un disturbo comune ai due ingressi.